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Letra

    Siam tutti qui sull'autobus seduti ed assonnati
    corron con poca voglia gli ultimi arrivati
    ognuno prende posto in fondo al suo cantone
    si chiude in un silenzio che è fatto di oppressione
    e gli operai sull'autobus son pronti per partire
    le donne i vecchi e i giovani son stanchi di aspettare.
    Svoltato il primo angolo il sole ci colpisce
    la luce cambia i visi e gli occhi ci ferisce
    e sembra che le bocche non vogliano parlare
    che stare in quel silenzio sia un fatto naturale
    lento cammina l'autobus il viaggio è cominciato
    ed il parlare è un fatto che sembra sia vietato.
    Ma certo non è vero, Maria non può tacere
    si arma di un sorriso che non sa trattenere
    e parla a poco a poco con chi le sta più accanto
    e poi alza la voce: ora il silenzio è infranto
    viaggia più allegro l'autobus quasi avesse capito
    il muro del silenzio è stato demolito.
    Siam tutti un po' sorpresi colpiti svergognati
    come se a quel silenzio fossimo rassegnati
    la maschera del viso si scioglie come cera
    la nostra faccia adesso diventa quella vera
    spedito imbocca l'autobus strade sempre più grandi
    e porta all'apertura del cuore dei viaggianti.
    Le idee prendono forma, ti escono dai denti
    e vanno a stuzzicare le orecchie dei presenti
    si parla del lavoro, del misero salario
    dei furti e degli abusi che compie il propietario
    e l'autobus si ferma, raccoglie facce nuove
    dal fondo della mente qualcosa ora si muove
    Ed è arrivata a tutti la voglia di parlare
    assieme alla certezza che adesso si può fare
    e l'allegria sorprende i pigri ad origliare
    che anche se non parlano restano ad ascoltare
    l'autista è come noi, parla con il vicino
    è nuovo in questo giorno l'autobus del mattino.
    Le donne i vecchi e i giovani non dico son già uniti
    ma è come se lo fossero di più ogni minuto
    perchè in ogni sillaba che rovesciamo a imbuto
    c'è dentro sempre un unico identico nemico
    ognuno adesso parla di sè con il vicino
    è un unico pensiero l'autobus del mattino
    Il prezzo della carne, la misera pensione
    i figli sulla strada della televisione
    e dei disoccupati e della repressione
    gli affitti delle case, un'altra occupazione
    e l'autobus ribolle di giusta ribellione
    si parla dei soprusi compiuti dal padrone.
    E se ne va il silenzio, parliamo forte tutti
    la colpa è del governo, "massa di farabutti"
    ci esplode dal di dentro la voglia di cambiare
    insieme alla certezza che adesso si può fare
    l'autobus ora è vita, il sole è entusiasmante
    che bel mattino è questo: domani sarà raggiante!


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