Succhiatori
Marco Parente
Salotti arredati sui viali in fiore
Di strade di velluto
Noi esistiamo perché ci sono loro
Dall'altra parte
Consapevoli succhiatori di colla
In preda alla frenesia di ballo
Ad eseguire il male che forse noi
Gli abbiamo commissionato
Cercateli nei salotti di cartone
Di viali in carne
Su strade che sostituiscono la terra
Da Napoli Mosca San Paolo Pechino
Non l'abbiamo scelto noi
Di essere o non essere
Non l'abbiamo scelto noi
Di essere o non essere
Non l'abbiamo scelto noi
Di essere o non essere
Ananas o noce di cocco
Spaccata in due
Come animaccia a nudo
O transessuale
Che suo malgrado non ha scelto
di essere domanda o risposta
Ma noi non abbiamo occhi che per noi
Al massimo per chi ci siede accanto
E la storia segue a ruota
E non si china mai a raccogliere
Ma semina solo chi può permettersi
Di tramandare are are
Due voci fuori campo storico
Ora ti chiedono biglietti per
Il luna park
Perché nei loro strani credo
Quello è il paradiso
Che allevia gli attimi
Si alza la polvere
Che confonde le acque
Che affogano chi accenna i rimpianti
E cade la neve
Che non porta il dolce natale
Ma rallenta i passi
Su strade che sostituiscono la terra
Da Napoli Mosca San Paolo Pechino
Non l'abbiamo scelto noi
Di essere o non essere
Non l'abbiamo scelto noi
Di essere o non essere
Non l'abbiamo scelto noi
Di essere o non essere
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